Cambiano i protagonisti ma la sceneggiatura rimane sempre la sessa. Interessi, consensi e clientele anche adesso che siamo in piena pandemia. I numeri a Belvedere Marittimo di malati di Covid volano. E volano anche le imprecazioni di chi in questa situazione ci sta perdendo. E anche di brutto. Alla data odierna il Comune di Belvedere ci fa sapere che sono 18 i malati, 15 in quarantena e 3 ospedalizzati. Quindici: un numero che potrebbe essere esiguo, ma deciso se si considera che un focolaio è scoppiato proprio in ambito familiare. Ed è ciò che Riccardo Ugolino, di Belvedere Cambiaverso, ha voluto rilevare con una nota al primo cittadino. “Se ci fosse stato il Covid Hotel, questo non sarebbe accaduto”, secondo l’ex vicesindaco.
Forse, ma forse no. Fatto sta che Ugolino tira la volata al Covid Hotel tanto pubblicizzato a fine del 2020 e mai avviato forse perché il sindaco e i cittadini residenti nel centro storico di sicuro non vogliono persone, amici e parenti potenzialmente portatori del virus. Si tratterebbe di chiudere nell’ex Casa di Cura Spinelli, affidata dal tribunale fallimentare a Maurizio Arci, i malati. Struttura poi, come scriveva Arci a fine dello scorso anno, dotata di tutti i comfort.
E allora perché non prende il via il piano di assistenza? Di certo non per poche competenze: a Maurizio Arci, patron dell’Aias, in tema di assistenza ai disabili non lo batte nessuno.
Forse il piano di Riccardo Ugolino, più volte vicesindaco, è più complesso: mettere contro Cascini Maurizio Arci, che ha dalla parte sua la famiglia Filicetti, tra cui la compagna Maria Rachele e Pasquale, ambedue assessori dei tempi d’oro (quelli di Granata per intenderci).
Ma c’è di più Pasquale Filicetti è zio di Mariarosa Scavella, attuale assessore ai servizi sociali e al walfare che, dal canto suo, riesce ancora a mantenere saldo il suo ruolo. Giochini di altri tempi. Appunto.
Antonello Troya